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Firenze, 20 marzo 2024. Aperi C torna su Lega Pro Official YouTube per la sua undicesima puntata. Dagli studios Sarah Castellana, conduttrice della trasmissione dedicata alla Serie C NOW, e Luigi Polce, Social Media Manager di Lega Pro, hanno intervistato il numero 8 del Legnago Salus, Kenneth Ransbeeck.

Il centrocampista belga, cresciuto calcisticamente nell’Anderlecht, ha messo a referto finora nel girone A della Serie C NOW ben 4 reti e 4 assist in 30 partite giocate. Un vero e proprio exploit quello di Van Ransbeeck, mai assestatosi su numeri così importanti, che sembra aver trovato in Veneto l’ambiente ottimale per esprimere il proprio talento.

Il Legnago Salus sta disputando una stagione al di sopra delle aspettative, occupando, da neopromosso, la quinta posizione in classifica. La prima domanda per l’ospite, dunque, non poteva che vertere su questo: “Non pensavamo di fare così bene, ma le basi le abbiamo gettate lo scorso anno con la vittoria della Serie D. La società è stata brava a mantenere l’ossatura della squadra e ad aggiungere altri elementi importanti. Nessuno si aspettava che saremmo stati in zona playoff a questo punto del campionato” – ha commentato il belga.

Proprio i risultati sul campo hanno fatto sì che i riflettori venissero puntati sul tecnico Massimo Donati, ex calciatore tra le tante di Milan, Celtic, Atalanta e Palermo. Su di lui Van Ransbeeck ha pochi dubbi: “È un allenatore molto bravo che sa gestire il gruppo, ogni giocatore si sente protagonista e riesce a dare il suo contributo al cento per cento. A livello tecnico i suoi consigli sono importanti, lui è un uomo di calcio vero”.

Poi, riguardando i suoi gol in stagione: “Il mio preferito è quello messo a segno nella partita contro la Pro Vercelli. Oltre ad essere stata una bella conclusione da fuori area, che ci ha portato alla vittoria, era speciale il momento. Quel giorno compiva sei anni mia figlia ed il gol è arrivato proprio al sesto minuto. È stato incredibile”.

Sulle sue qualità da calcio piazzato: “Mi ispiro a Ward-Prowse, ex giocatore del Southampton, che è un cecchino da fermo. Io non mi sento uno specialista, gli specialisti sono quelli che trasformano in rete una punizione su due. Io provo ad aiutare la squadra con le mie doti balistiche”.

Concludendo, un passaggio sul Belgio e sui primi passi da calciatore professionista: “Il legame con la mia terra è fortissimo, io sono nato e cresciuto in Belgio e lì ci sono tutti i miei parenti. Da poco mi sono anche tatuato sulla pelle un’opera di Bruxelles. Calcisticamente, poi, la scuola Anderlecht è straordinaria. Non si punta a vincere con i giovani, ma a farli crescere. L’obiettivo è quello di portarli in prima squadra nel più breve tempo possibile”.

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(Foto AIC)

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