Integration League - Interviste

C’è chi ad Integration League è arrivato per caso, ma c’è anche chi ha sperato con fiducia di rientrare in questa squadra perché è qui che vedeva la propria nuova possibilità.

E’ il caso di Mariano e Samiullah, due destini che per caso si sono ritrovati uniti nella voglia di vincere questo torneo con la loro squadra: il Cesena.

Samiullah ha 22 anni, viene dall’Afghanistan ed è nel nostro paese da soli 17 mesi. Ha lasciato la sua terra d’origine per la guerra, dopo l’arrivo dei talebani che in quasi due anni ha cambiato totalmente la quotidianità e il futuro di un paese e di uomini, donne e bambini per cui quel paese era casa.

Samiullah disegnava vestiti, abiti eleganti per cerimonia, e li vendeva nel suo negozio.

Anche in Italia lavora nell’industria della moda, per un’azienda che produce borse.

Il 23 agosto 2021 è il giorno in cui inizia la sua nuova vita in Italia ed a fare da collante tra la vita precedente e quella attuale c’è una grande passione che ha sempre guidato il percorso di questo 22enne, il calcio.

E sempre il calcio è ciò che fa battere il cuore di Mariano, 46 anni, originario di Napoli.

Mariano arriva a Cesena 14 anni fa ed oggi si occupa di sales management per un’azienda di retail.

Ha iniziato a giocare a calcio a 10 anni, grazie ad un torneo di calcetto organizzato dall’azienda in cui lavorava il papà. Da qui alla scuola calcio del Napoli il passo è veloce.

Poi inizia a giocare in promozione e va avanti, finché le possibilità e il tempo iniziano a mancare e il calcio diventa amatoriale.

Samiullah invece inizia a tirare calci a un pallone a 16 anni, nella squadra della sua città e dopo un pò di tempo viene selezionato dal Pamir, squadra afgana con cui vince anche un’importante competizione.

«Ci sono tanti giocatori che mi piacciono ma più di tutti mi ispiro a Ronaldo. Era molto povero e in un’intervista gli chiesero: chi è il giocatore più bravo del mondo? Ha risposto di essere lui. Tutti hanno riso, ma ora lo è diventato» – è fiero lo sguardo di Samiullah mentre ci ricorda questo aneddoto fatto di riscatto, di capacità di credere in se stessi.

Anche Mariano ci ricorda un’altra colonna portante del Manchester United, che per uno scarto di pochi anni non ha incontrato Ronaldo: «Peter Schmeichel, uno dei più grandi portieri che ha iniziato a giocare anche con la palla al piede. E poi mi ispiro al mitico Garella, grande portiere del Napoli, che con le sue parate coi piedi ha portato il Napoli a vincere lo scudetto”.

Per Mariano e Samiullah Integration League è un torneo che racchiude la bellezza di giocare insieme. L’incontro di culture diverse, la possibilità di presentarsi e conoscersi, l’opportunità di ritrovarsi a fianco di persone che sono arrivate da paesi lontani con difficoltà, scappando da razzismo ed emergenze sanitarie. La parola chiave che li unisce è la fiducia. Quella da dare a se stessi ,per credere nei propri sogni. E quella da dare a chi ci sta vicino, per permettergli di mostrarci chi è e cosa può donarci.

Per Mariano integration League è l’occasione per ritornare a giocare. Per Samiullah è l’opportunità per dimostrare cosa sa fare con un pallone e costruirsi un nuovo futuro. Ognuno con il proprio obiettivo, entrambi uniti dalla voglia di vincere ma prima ancora dal desiderio di giocare.

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